Già da tempo era molto sentita a Vignola e nelle zone limitrofe l'esigenza di una maggiore assistenza e tempestività in caso di infortunio, malore e incidente stradale.
Agli inizi degli anni ottanta l’ambulanza dell’Ospedale di Vignola, essendo l’unica sul territorio, non era in grado di coprire tutte le esigenze che potevano sorgere di giorno nei comuni gestiti dalla U.S.L. 19 (Vignola, Savignano, Marano, Castelvetro e Spilamberto, anche se quest’ultimo non ne faceva ancora parte). Inoltre, di notte, il servizio era fornito unicamente su reperibilità.
Tra l’altro non era esisteva un servizio di dimissione, ricoveri e visite specialistiche di pazienti barellati da e per l’Ospedale.
Accadeva così che, soprattutto nelle zone dell’appennino più scomode, si verificassero spesso ritardi negli interventi, oppure i feriti venivano caricati sulle autovetture e trasportati al Pronto Soccorso.
Nel 1980 un gruppo di cittadini, facendosi interprete delle richieste e delle aspettative della comunità, coordinati da Franco Pesci che proveniva dal Parmense, zone in cui da decenni operavano Associazioni di Assistenza Pubblica, pensò’ di promuovere incontri e discussioni per affrontare il problema al fine di alleggerire la mole di lavoro a carico dell’Ospedale tale da rendere possibile un servizio migliore e diminuire i tempi di attesa in caso di interventi urgenti.
Analoga esigenza era molto sentita a Montese essendo un paese collinare a un’ora di macchina dall’Ospedale, così il comitato promotore aiutò prima i cittadini di questo comune a fondare una Associazione di Pubblica Assistenza che vide la luce nel 1980.
Poi all’inizio del 1981 il comitato promotore, nel frattempo aumentato, iniziò ad organizzare un gruppo di volontari che potesse operare in collaborazione con gli organi istituzionalmente preposti al soccorso.
Entusiastica fu l’adesione dei cittadini di tutti i comuni del comprensorio e anche da quelli limitrofi, Vignola, Savignano, Marano, Castelvetro, Spilamberto, Guiglia e Castelnuovo.
Nel frattempo si presero contatti con le Amministrazioni Comunali e con le realtà imprenditoriali della zona per reperire i mezzi necessari.
L’atto costitutivo fu firmato il 22 Luglio 1981 a Ministero del notaio dott. Pier Antonio Sereni e dei sette soci fondatori: Sereni rag. Cesare, Ballestri geom. Emilio, Battilani Pietro, Rossi Carlo, Pesci Franco, Zanetti dott. Clemente e Palmieri dott. Paolo e venne approvato lo Statuto, il quale all’art.2 stabiliva gli scopi principali dell’associazione:
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Trasporto degli infermi dalla pubblica via e dalle private abitazioni, agli ospedali e ai posti di pronto soccorso o dagli ospedali alle abitazioni o ad altri ospedali
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Assistenza agli infermi nelle loro abitazioni
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Trasporto di cadaveri in caso di infortunio
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Prestazioni della propria opera in qualunque pubblico e privato infortunio, in fiere, in competizioni sportive, processioni, festeggiamenti in genere. Si sarebbe pure dedicata la propria attività ad opere umanitarie che si riferivano all’assistenza pubblica
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Diffusione di norme profilattiche ed igieniche per preservare la salute pubblica
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Apertura nella sede dell’associazione di ambulatori per i poveri per consultazioni medico-chirurgiche e specialistiche
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Effettuazione del servizio di guardia medica notturna e festiva
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Servizio di onoranze funebri a prezzi miti per aiutare le famiglie colpite da lutto
Gran parte di questi scopi sono ancora le finalità che si propone oggi l’associazione. Si stabilì, inoltre, di convocare una successiva assemblea per eleggere i vari organi e assegnare le cariche all’interno dell’associazione. Fu anche stabilito come dovesse essere la bandiera: bianca, con al centro una croce verde, delimitata da un cerchio verde con la scritta “Associazione Assistenza Pubblica Vignola”.
La prima Assemblea si svolse il 29 Luglio 1981 presso i locali dell’USL di Vignola a causa della mancanza di una sede per questo primo periodo. Venne eletto il primo comitato esecutivo provvisorio, composto da venti membri e preposto al coordinamento dell’attività dell’associazione in attesa dell’elezione degli organi statutari ed in seguito anche il presidente che da quel giorno svolse il compito di giuda e preparazione dei volontari.
La Pubblica Assistenza trovò la prima sede alla fine del 1981 in viale Mazzini al civico 10 dove stazionava la prima ambulanza acquistata dalla pubblica assistenza di Fornovo (PR) in modo da renderla ben visibile.
La Pubblica Assistenza si chiamava A.V.A.P. all’origine perché non essendo diffusa una cultura del volontariato, era molto difficile farne capire il significato. Quindi si preferì denominarla “Associazione Volontari Assistenza Pubblica” per far sì che ci identificassero subito come una associazione costituita da volontari, e in quanto tali, non retribuiti.
In breve tempo si cominciarono ad effettuare interventi di pronto soccorso e si migliorò a tal punto questo settore che la maggior parte dei servizi di urgenza veniva svolto dai volontari. Questo, in un primo tempo, generò contrasti e incomprensioni fra AVAP e ospedale.
Un’altra difficoltà fu quella relativa a far capire alla gente cosa si intendesse per 2volontariato” e le motivazioni che avevano permesso di fondare un’associazione che si basasse proprio su questo concesso.
La pubblica assistenza di Vignola, grazie ai suoi fondatori, fu il traino per tutta la provincia.
Si aiutarono altre pubbliche assistenze a partire, ad esempio quelle di Modena e Castelfranco, dove si contribuì a formare e informare i volontari tramite riunioni. La Pubblica Assistenza ebbe un ruolo determinante anche nel caso della Protezione Civile, che allora non esisteva ancora a livello nazionale. La nostra associazione, aveva già creato un gruppo al suo interno, chiamato ”gruppo emergenza soccorso” che fu il primo gruppo di protezione civile nato in provincia di Modena.
Nel corso degli anni l’attività della pubblica assistenza di Vignola è andata crescendo e ha visto aumentare il numero dei mezzi, grazie soprattutto al contributo dei cittadini e alle varie donazioni.
La sede è stata trasferita nel 1984 nella sede di via Gramsci 1 per rispondere in modo adeguato alla nuova realtà e consistenza raggiunta. E’ aumentato anche il numero dei volontari e dei servizi, riuscendo a coprire un territorio abbastanza ampio. Per quanto riguarda i servizi di emergenza, già un anno dopo la fondazione, l’associazione aveva stipulato una convenzione con l’allora USL 19 che prevedeva che le chiamate di emergenza arrivassero direttamente all’AVAP la quale interveniva con i propri volontari e con i propri mezzi e veniva rimborsata in base ai chilometri percorsi. Allora non si parlava ancora del settore sociali che è diventato una delle componenti fondamentali dell’AVAP di oggi.
Allo scopo di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie sul luogo dell’infortunio, grazie alla donazione di un’autovettura, la PAV, prima fra tutte le pubbliche in provincia, istituì il servizio di “automedica”, sobbarcandosi anche gli oneri dell’assunzione di un medico rianimatore per sei mesi, per sottolineare l’importanza di istituzionalizzarlo.
Negli anni 90 fu istituita la centrale operativa 118 a Modena che gestiva tutte le richieste di intervento di emergenza-urgenza nell’ambito provinciale. Nello stesso anno fu sottoscritta una convenzione tra azienda USL e AVAP Vignola per la gestione delle emergenze che è ancora in vigore e prevede la disponibilità per emergenze e trasferimenti urgenti. Nel marzo 1992 fu approvata la legge n. 118 recante norme sulla gestione di tutto il settore dell’emergenza, il 118 divenne numero telefonico per la gestione dell’emergenza su tutto il territorio nazionale.
Altra tappa miliare della storia della PAV consiste nell’attuazione del progetto “MAXI-EMERGENZA”, che è un mezzo polivalente in grado di rispondere prontamente alla richiesta legata al supporto logistico in situazioni di macro emergenza. Oltre a tutti i possibili scenari di maxiemergenza extraospedaliera questo mezzo può essere inserito a supporto logistico delle emergenze o disastri all’interno dell’ospedale cittadino o della rete provinciale. Tuttavia è predisposto per operare in attività ordinaria di pubblica utilità (manifestazioni sportive, concerti, eventi con massiccio afflusso di persone, ecc).
Dal 2014 la PAV, grazie al contributo dei Comuni interessati, di alcuni Enti e di donazioni di munifici privati, si è trasferita nella nuova sede in via Sandro Pertini al civico 118. Questa nuova sede è stata edificata in osservanza di tutte le leggi inerenti l’antisismica e dotata di attrezzature e impianti all’altezza dei compiti di cui si fa carico. Malgrado gli aiuti ricevuti, essendo la spesa rilevante, per poter effettuare la suddetta opera edilizia ha dovuto sobbarcarsi l’onere di un mutuo di 500.000,00 euro per la durata di 15 anni.